AILANTO ALLA CONQUISTA DEL TERRITORIO- QUALI AZIONI PER IL CONTENIMENTO

Pubblicato in data: 26 agosto 2016

di Alessandro Maria Di Giulio
L’Ailanto – Ailanthus altissima – sta conquistando i viali delle nostre città, si sta diffondendo nei  nostri parchi, nelle aree archeologiche e  anche nelle nostre campagne e colline.

ailanto
ailanto

L’ailanto contiene nei rami, nelle foglie e nelle radici alcaloidi come l’ailantina,  olio essenziale, glucosidi, tannini, saponine che possono provocare forti irritazioni cutanee e dermatiti allergiche da contatto.

L’Ailanto, come riferisce il Prof. Aldo Ranfa dell’Università di Perugia è una “specie rusticissima, si inselvatichisce facilmente, in particolare nelle zone periurbane, è difficilmente controllabile, provoca danni sia ai manufatti sia agli ambienti naturali e alla vegetazione indigena per effetto allelopatico. Specie eliofila, lo troviamo da 0 a 800 m s.l.m., di preferenza su suoli secchi nelle regioni calde di bassa quota e all’orizzonte collinare. Frequente sui bordi stradali, stazioni e linee ferroviarie, zone industriali, ruderi, muri, aiuole, margini forestali, prati naturali. Tollera facilmente la salinità del suolo, la siccità e l’inquinamento atmosferico.”

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marciapiede conquistato da ailanto

L’effetto finale, se non contrastato adeguatamente, sarà il cambiamento del paesaggio con la sostituzione in vaste aree con questa essenza invasiva. L’ailanto è inserito infatti nell’elenco europeo delle specie invasive per le quali le amministrazioni pubbliche devono attuare politiche di contenimento.  “In Italia – prosegue il Prof.Ranfa- nonostante le specie invasive costituiscano una minaccia per l’ambiente, per gli ecosistemi e per le aree più o meno antropizzati come le aree urbane e periurbane, non esistono ancora riferimenti legislativi nazionali unitari.
 A livello europeo si fa riferimento alla Convezione sulla Biodiversità (CBD), ratificata dall’Italia con la L. n. 124/1994, che impegna i firmatari di vincolarsi in maniera adeguata e con i sistemi più idonei, per prevenire l’introduzione, promuovere il controllo e l’eradicazione di quelle specie alloctone o esotiche che minacciano la conservazione di ecosistemi, habitat o altre specie. 
Detto questo per agire in modo responsabile, in attesa di norme più specifiche, occorre che gli addetti alla manutenzione del verde, di Enti pubblici e/o privati o il semplice cittadino privato prenda atto dell’importanza della prevenzione biologica e tenti di mettere in atto strategie per la sua applicabilità.

ailanto su mura di contenimento
ailanto su mura di contenimento

Occorre ispezionare con cura ogni angolo delle nostre aree verdi di pertinenza, siano essi terreni agricoli, orti, aiuole ornamentali, scarpate o altre tipologie di verde e verificare che la specie oggetto di coltura non tenda ad invadere indistintamente sia le aree immediatamente a contatto con la pianta madre sia le aree nelle vicinanze”.

ailanto in fiore
ailanto in fiore

Prosegue Aldo Ranfa “La prevenzione ha un ruolo importantissimo nel limitare la diffusione dell’albero del Paradiso. Buona norma è quella di evitare la diffusione dei semi e delle piane stesse. Arrestare la crescita nei giardini privati e in qualsiasi tipologia di verde urbano pubblico. Evitare l’immagazzinamento di legname e qualsiasi pratica agronomica che permetta la sua diffusione. Eliminare le giovani infruttescenze per impedire il diffondersi dei frutti. Se le piante sono già presenti, evitare il taglio di quelle più grandi per evitare la forza rigeneratrice da polloni ma preferire trattamenti endoterapici con prodotti sistemici effettuate da specialisti, per le piante più piccole è buona norma cercare di eradicarle”.

ailanto al Pincetto a Perugia
ailanto al Pincetto a Perugia

Si auspica quindi che i Comuni e le Amministrazioni Pubbliche che si interessano di ambiente e territorio attuino quanto prima azioni di contenimento sia nelle aree pubbliche con azioni dirette che per le parti private con l’emissione di ordinanze specifiche.

ailanto-portale disinfestazione

ailanto – Parco Monte Barro

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ailanto al giardino storico del Frontone