Infestazione flebotomi e perdita del sonno

Pubblicato in data: 31 luglio 2019

Buongiorno, vivo da 46 in una grande casa di tre piani, che almeno da 10 anni è infestata dai pappataci. La casa è una vecchia cascina, presumo del 1800 o antecedente, interamente ristrutturata e intonacata negli anni ’70. I muri sono in pietre, mattoni e soprattutto terra cruda. Negli anni 70 era anche stato rifatto il tetto e aggiunta la mansarda. C’è il giardino sia davanti che dietro l’abitazione. Su uno dei due fianchi, confina con una cascina diroccata, a cui è anche crollato un pezzo di tetto (le pareti che confinano con tale cascina sono interessate da muffa, umidità di risalita e piccole crepe agli angoli). La casa si trova in un paesino rurale del basso Piemonte. Ci sono zanzariere fisse a tutte le finestre e tutte le porte, con maglie larghe 1,5 mm.
Io a partire da giugno di ogni anno, almeno da 10 anni a questa parte, durante le notti estive non dormo più, perché vengo ripetutamente punta da pappataci che mi svegliano col loro morso dolorosissimo. Ho perfino la zanzariera da letto, che scrollo e faccio scendere sul letto non appena mi corico, ma dopo un ora di sonno, mi ritrovo puntualmente un pappatacio dentro che mi punge ripetutamente (non capisco come faccia a entrare) rovinandomi irrimediabilmente il sonno fino alle 9 del mattino quando si calmano un poco (anche se non del tutto). Tra l’altro la mia camera si trova in mansarda al secondo piano (rivestita di perline, tappezzerie e moquette), che in estate si trasforma in una fornace, complicando ulteriormente la ripresa del sonno. Gli altri componenti della casa probabilmente non soffrono le punture di questi insetti tanto da esserne svegliati, ma io sì. Quando è libera, vado a dormire in una camera al primo piano, dove almeno questi insetti si posano sulle pareti e riesco ad aspirarli uno per uno, ma anche li, tenendo tutto sigillato dopo averli aspirati, dopo poche ore ne ricompare sempre uno nuovo a svegliarmi. I repellenti per la pelle dopo un ora o due svaniscono, e non mi sono utili a garantirmi un sonno prolungato. Vorrei capire se davvero entrano dalle maglie delle zanzariere di 1,5 millimetri, oppure ho i nidi in casa. Per esempio l’altro giorno ho tolto la tappezzeria da un armadio a muro che ho nella mia camera e iniziava a staccarsi, anche a causa di vecchie infiltrazioni di acqua in mansarda e quindi muffa sotto di essa, e mi sono chiesta se la tappezzeria staccata potesse essere un luogo idoneo per le larve, (come magari anche le crepe nelle altre stanze adiacenti alla casa diroccata). Sotto la tappezzeria ho trovato come della strana sabbietta, punti neri e marroncini resinosi, alcuni dei quali non si sono staccati nemmeno aspirandoli… mi sono chiesta se potessero essere larve di pappatacio (che aspetto hanno a occhio nudo?). Oppure si potrebbe supporre entrino dalla porta al piano terra quando si entra o esce di casa, come fanno le zanzare?… ma è possibile che entrando al piano terra, poi salgano fino alla mansarda al secondo piano? E’ molto raro che una zanzara entrata al piano terra, arrivi fino in camera mia, perché dovrebbero farcela decine di flebotomi? Oltretutto ho letto nel vostro sito che non volano che pochi metri, giusto? Com’è possibile che ce li ho in mansarda? Ho provato con gli insetticidi che si attaccano alla presa, li uccidono forse, ma per non farli tornare non dovrei aprire porte e finestre per areare i locali, quindi ho abbandonato questa soluzione. Una notte disperata ero andata perfino a dormire in macchina!
Fino adesso non mi sono mai ammalata delle malattie che trasmettono, sono miracolata o potrebbe ancora succedere? Con tutti i morsi che ho ricevuto in questi anni, potrei essere portatrice sana delle malattie che trasmettono?
Poi volevo sapere che differenza c’è tra questi flebili pappataci grandi non più di 2 millimetri, con le ali trasparenti, e quelli, che io chiamo sempre pappataci perché hanno la stessa forma, con ali a forma di cuore rovesciato, ma sono più grandi (4 o 5 mm) e hanno le ali grige, scure, e si trovano sempre e solo nei bagni, sia di casa mia che a casa di altre persone, o nelle docce delle palestre. Forse le chiamano mosche dello scarico. Ero convinta che questi non pungessero… invece una volta in bagno sono riuscita a farmi pungere ripetutamente perfino da uno di questi… ancora più doloroso degli altri!
Un’ultima domanda: visto che sono così appetitosa per questi insetti (ma anche per zanzare e ragni), potrebbe essere efficace assumere granuli di ledum palustre?
Grazie

1 risposta

Gent.le Sig.ra F. Genovese
ho letto attentamente la sua nota nella quale porta in evidenza una “infestazione da flebotomi e perdita del sonno” nella sua vecchia cascina piemontese risalente a circa il 1800.
La tipologia di costruzione della cascina, in muratura di pietrame e malta in terra cruda, offre sicuramente un habitat favorevole allo sviluppo dei flebotomi, ugualmente per la cascina diroccata adiacente. Come ben sa il controllo dei flebotomi, sia allo stato larvale sia di adulti, a mezzo insetticida, é scarsamente praticabile per la difficoltà di reperire i siti di sviluppo larvali. Pertanto, l’azione di prevenzione praticata attraverso l’apposizione di zanzariere alle finestre è corretta, anche se la maglia di 1,5 mm. non garantisce una protezione totale (trattasi di ditteri di piccole dimensioni di ca. 2-3 mm. di lunghezza); diversamente l’aver scelto di collocare un zanzariera sopra il letto, sino a totale copertura del medesimo, con una maglia di uguale dimensione deve essere riconsiderata, sostituendola con una a maglia più stretta (es. tulle da sposa in cotone o misto nylon).
Inoltre, onde evitare le fastidiose punture e favorire il sonno notturno, poiché il ciclo di sviluppo dei flebotomi, secondo la specie, si riduce nel periodo favorevole, a circa 4 settimane, si potrebbe provare a bagnare la zanzariera da collocare sul letto con un insetticida a base di deltametrina (kit reperibile in farmacia con le istruzioni allegate), pratica in uso nella prevenzione antimalarica (azione da intraprendere in attesa di una radicale bonifica della cascina mediante rifacimento e stuccatura delle facciate in muratura a faccia vista).
Riguardo la presenza occasionale di mosche degli scarichi, appartenenti alla famiglia Psychodidae, cui fanno parte le sottofamiglie Phlebotominae e Psychodinae, mi risulta difficile pensare che abbia subito una puntura da parte di questi tipici insetti degli scarichi e degli impianti di depurazione, perché privi di apparato boccale pungente.
L’assunzione di granuli di Ledum palustre può alleviare il fastidio delle punture (sempre che trattasi di ditteri ematofagi!!).
Si resta a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti
Angelo Bruno Tamburro

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