Scolopendra

Pubblicato in data: 13 novembre 2020

di Sarah Pagliarini

Vita da Scolopendra.

scolopendra 2Le Scolopendre si presentano con un corpo robusto, di colore giallo bruno, appiattito dorso-ventralmente e protetto da placche dure ricche di chitina. Queste strutture sono collegate tra loro da membrane flessibili che permettono all’animale un movimento piuttosto flessuoso e rapido. Il corpo di questi artropodi si distingue in due porzioni: il capo e il tronco. Il capo ha 4 occhi semplici (ocelli) per lato e un paio di lunghe antenne mobili composte da un minimo di 17 a un massimo di 21 articoli. Quest’ultime sono ricche di peli sensibili con i quali gli individui riescono a percepire gli stimoli esterni. Le antenne rappresentano, quindi, i principali organi sensoriali, altamente efficienti durante la caccia. L’apparato boccale è composto di mandibole e due paia di mascelle. Il tronco è costituito da 21 segmenti, ognuno dei quali porta un paio di zampe ambulatorie e prensili con un uncino terminale.

ultimo segmentoIn difesa e in attacco: Il primo paio di zampe, posizionato sotto il capo, si modifica in uncini veleniferi (forcipule), alla loro estremità si apre il dotto escretore della ghiandola del veleno che rilascia un liquido velenoso al momento del morso. L’ultimo paio di zampe è molto sviluppato ed utilizzato dall’animale come segnale di avvertimento nei confronti di un possibile predatore. Oltretutto, l’ultimo segmento del tronco essendo simile al capo confonde gli animali in caso di attacco.

scolopendra con uovaLe scolopendre sono animali a sessi separati e il dimorfismo sessuale non è molto marcato, solitamente le femmine hanno una colorazione più accesa. La scolopendra si riproduce all’inizio della stagione estiva. La femmina depone le uova, circa una trentina, in una camera scavata nel terreno e le accudisce fino alla loro schiusa (tempo di incubazione un mese) (Principato M., et al. 2014); i piccoli non appena usciti dall’uovo sono bianchi e vengono trasportati dalla madre tra le zampe posteriori. Le scolopendre vanno incontro a 10 mute fino a raggiungere lo stato di adulto con colorazione e dimensione tipiche della specie. Sono animali piuttosto longevi, infatti, possono vivere da 6 a 7 anni.

Questi artropodi durante il giorno si nascondono sotto i sassi o nella lettiera, nelle crepe del terreno o nelle fessure dei muri. Sono animali che prediligono ambienti secchi (xerofili) – mediamente umidi (mesofili). In caso il clima si presenti estremamente secco o eccessivamente umido, possono cercare rifugio anche nelle abitazioni. Durante la notte sono particolarmente attivi e si dedicano all’attività predatoria, si nutrono di altri artropodi, anfibi e piccoli vertebrati.

 

La più importante specie europea è la Scolopendra cingulata Latr., che vive nell’area del Mediterraneo ed è presente lungo tutta la penisola italiana e nei territori insulari.

mappa diffusione

Mappa diffusione della Scolopendra cingulata

La Scolopendra cingulata ha un corpo di colore giallo bruno, con il capo e l’ultimo segmento del tronco di colore rosso scuro. Le dimensioni sono variabili, può raggiungere una lunghezza tra i 10 e i 15 cm. Le zampe sono chiare con un uncino nero terminale.

scolopendra anteriore
Porzione anteriore, in evidenza il capo e le antenne

Dove vive: l’habitat naturale della Scolopendra cingulata è il suolo. Questa specie scava cunicoli più o meno profondi in cui trascorre le ore diurne. I giovani esemplari si possono rinvenire anche sotto le cortecce degli alberi morti.

Questi artropodi non hanno difficoltà ad adattarsi agli ambienti antropizzati, come ad esempio: giardini (sotto i sassi o sotto i vasi), rimesse per gli attrezzi, garage e legnaie. Gli individui si rifugiano spesso nelle abitazioni, riuscendo a penetrare da porte o finestre. In particolare, si nascondono tra gli indumenti personali o nelle scarpe, ciò costituisce uno dei maggiori rischi di contatto per l’uomo. In alcune occasioni, durante le ore notturne, le scolopendre si spostano da una camera all’altra alla ricerca di cibo e se percepiscono una minaccia o se è presente una fonte luminosa, tendono immediatamente a trovare riparo nelle fessure dei battiscopa o sotto le suppellettili.

È pericolosa? La Scolopendra è uno degli artropodi più velenosi d’Italia, dopo i ragni Latrodectus tredecimguttatus (Malmignatta) e Loxosceles rufescens (Ragno violino).

Il veleno: il veleno è di tipo neurotossico e ha attività emolitica. È una sostanza letale per le prede (artropodi, piccoli mammiferi e uccelli) mentre non lo è per l’uomo. Si sono verificati casi, in anni passati e in diverse zone d’Italia, in cui alcune persone sono state morse dalla S. cingulata; il veleno inoculato ha provocato un fortissimo dolore ed un’infiammazione più o meno estesa che è durata alcuni giorni. L’insorgenza di disturbi neurologici e cardiologici, in seguito ad un morso di scolopendra, è molto rara e vede coinvolti principalmente i bambini (Principato M., et. al, 2014).

Approfondimento: In un articolo del 1997 è riportato che il ripetuto morso della S. cingulata provoca dolori acuti, seguiti da infiammazione, edema e lesioni di tipo necrotico emorragico. (Pontuale G., et al., 1997).

Caratteri distintivi: La presenza di un paio di zampe per segmento e il corpo depresso rappresentano i caratteri morfologici che consentono di distinguere le scolopendre (classe Chilopoda “centopiedi”) da individui appartenenti alla classe dei Diplopodi (millepiedi). Quest’ultimi hanno un corpo a sezione circolare costituito a volte da più di 100 segmenti: il primo è privo di appendici, i tre successivi ne presentano un paio mentre gli altri segmenti ne hanno due paia ciascuno. Questi artropodi a differenza delle scolopendre hanno un’alimentazione fitofaga (vegetale).

Ci sono altre specie in Italia? Nel territorio italiano sono presenti altre due specie: la Scolopendra oraniensis (Lucas, 1846), simile alla S. cingulata ma più piccola (lunghezza max. 7 cm); la S. canidens (Newport, 1844) che vive unicamente sulle isole dell’arcipelago delle Pelagie e a Lampedusa (Principato M., et. al, 2014).

Scolopendre nel mondo: Al genere Scolopendra appartengono 40 specie che colonizzano ambienti temperati e tropicali della Terra. Le specie più comuni ai tropici sono la Scolopendra morsitans L., che può raggiungere una lunghezza anche di 12 centimetri, e la Scolopendra subspinipes Leach, che può arrivare a 20 centimetri di lunghezza.

Classificazione

Classe: Chilopoda

Ordine: Scolopendromorpha

Famiglia: Scolopendridae

La classe dei Chilopoda raggruppa circa 3300 specie suddivise in 5 ordini: Craterostigomorpha, Lithobiomorpha, Scutigeromorpha, Geophilomorpha e Scolopendromorpha. A quest’ultimo ordine appartengono le scoloprendre, animali di interesse medico-sanitario.

Bibliografia e sitografia

Suss L. Gli intrusi. Manuale di entomologia urbana

Principato M., et.al – 2014. “Artropodi di interesse dermatologico in ambiente confinato”. Universitas Studiorum S.r.l Casa Editrice

Pontuale G., Romagnoli P., Maroli M. 1997. Note sulla biologia e patologia del morso di Scolopendra cingulata Latreille, 1829 (Chilopoda: Scolopendridae). Ann. Ist. Sup. Sanità, vol. 33, n. 2, pp 241-244

https://www.naturamediterraneo.com/scolopendra/

Dott. Alessandro Maria Di Giulio

Alessandro Maria Di Giulio
Esperto: Chironomidi – tecniche di controllo

Approfondisci

Leggi anche