Ragno violino cure e rimedi

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Loxosceles rufescens - Ragno violino - Foto Prof. Mario Principato
Loxosceles rufescens – Ragno violino
– Foto Prof. Mario Antonello Principato

di Iolanda Moretta e Mario Antonello Principato

Quali sono le conseguenze del morso del ragno violino?

Loxosceles non è un ragno aggressivo, anzi, è molto timido e tende a nascondersi o a scappare quando avvicinato dall’uomo. Ciononostante è pronto a difendersi con il morso quando viene messo alle strette, magari schiacciato dal peso del corpo sotto le coperte o infastidito con le mani dentro un paio di scarpe tirate fuori per il cambio di stagione. Il suo morso non è particolarmente doloroso e molto spesso le vittime si accorgono in ritardo di essere entrate in contatto con il ragno, quando l’area colpita, dopo alcune ore, diventa pruriginosa e dolorosa. La reazione al morso di Loxosceles è variabile in relazione al punto di inoculo, alle condizioni di salute della vittima ed al quantitativo di veleno introdotto; tale veleno contiene una serie di sostanze ad azione citolitica e necrotizzante, in particolare la sfingomielinasi, enzima implicato nella necrosi tissutale e nel reclutamento di leucociti nel sito del morso (responsabili di una massiva reazione infiammatoria).

Il complesso sintomatologico che deriva dal morso del ragno violino prende il nome di loxoscelismo e può essere distinto in quattro gradi di gravità:

Morso di Loxosceles rufescens - lesione eritemato-flittenulare a contenuto siero-ematico, tipica della forma cutaneo-necrotica - foto Prof.Mario Principato
Morso di Loxosceles rufescens – lesione eritemato-flittenulare a contenuto siero-ematico, tipica della forma cutaneo-necrotica – foto Prof.Mario Antonello Principato

– forma lieve, con sintomatologia molto leggera, solo nel punto del morso, auto-limitante;

– forma moderata, con eritema, prurito ed una piccola lesione nel punto del morso che esita in una escara, auto-limitante;

– forma escarotica o cutaneo-necrotica, con formazione di lesioni necrotiche che evolvono in ulcere crateriformi. Compare in seguito una lesione eritemato-flittenulare a contenuto siero-ematico, che esita in escara; a volte tali ulcerazioni possono raggiungere anche le dimensione di diversi centimetri ed avere difficoltà a rimarginarsi, anche dopo una pronta medicazione (con esiti cicatriziali permanenti). A volte le lesioni necrotiche possono essere piuttosto estese e richiedere la rimozione del tessuto morto o addirittura l’amputazione dell’arto colpito;

– forma sistemica o viscero-cutanea, molto rara, che si sviluppa parallelamente alla forma escarotica nelle prime 24-48 ore dal morso. È caratterizzata da malessere generale, brividi, febbre, dolori muscolari, nausea, vomito, ecchimosi, ematuria, trombocitopenia e anemia emolitica; in soggetti particolarmente sensibili (ad esempio bambini o immunodepressi) tale forma può talvolta esitare in uno stato comatoso e anche nella morte del paziente. In Europa il primo caso di decesso per morso di ragno violino si è verificato proprio in Italia (in Calabria) nel novembre 2015. Attualmente in Europa non è disponibile un antidoto per il veleno di Loxosceles.

Cosa fare in caso di morso da Loxosceles?

Quando si viene morsi è importante rivolgersi al più presto al supporto sanitario.

In caso di morso di un ragno violino è consigliabile lavare accuratamente la zona del morso con acqua e sapone neutro, mettere del ghiaccio sulla parte colpita e andare subito in ospedale.

È importante cercare di catturare il ragno responsabile del morso, per poterlo mostrare al personale medico e permetterne una facile e corretta identificazione.

Ragno violino – Prevenzione e Controllo

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Loxosceles rufescens - Ragno violino - Foto Prof. Mario Principato
Loxosceles rufescens – Ragno violino
– Foto Prof. Mario Principato

di Iolanda Moretta e Mario Principato

Come prevenire le infestazioni

I punti di accesso usati più comunemente dai ragni violino per introdursi nelle abitazioni sono i condotti di ventilazione, le intercapedini di porte e finestre e gli spazi sotto i raccordi. È importante, quindi, chiudere bene tutte le aperture verso l’esterno e rimuovere/aspirare gli insetti morti che ci sono in casa, perché rappresentano una fonte di cibo (e quindi di attrazione) per il Loxosceles.

Come prevenire le punture

Una volta entrato in casa, il ragno violino diventa pericoloso poiché potrebbe infilarsi sotto le coperte del letto, in mezzo ai vestiti, negli scatoloni o dentro le scarpe, ed è per questa ragione che se si è a conoscenza di infestazioni nei pressi della propria abitazione è sempre bene prendere precauzioni, come: usare i guanti per tirar fuori le scarpe da cassetti, scuotere bene gli oggetti riposti e poco usati, nonchè qualunque cosa sia conservata in un luogo buio, sbattere bene le coperte e le lenzuola prima di andare a riposare, controllare le scarpe e le pantofole prima di metterle ai piedi, in quanto questi ragni potrebbero strisciare al loro interno durante la notte.

È bene ricordare, tuttavia, che Loxosceles non può mordere attraverso i vestiti, perciò è buona norma indossare sempre guanti e maniche lunghe quando ci accingiamo a ordinare cantine, ripostigli, scatoloni, ecc.

Disinfestazione in caso di presenza accertata del ragno violino nell’abitazione

Qualora il ragno violino venga rilevato all’interno dell’abitazione è necessario effettuare un immediato trattamento per gassificazione con piretroidi in dose molto concentrata, al fine di snidarlo dal suo nascondiglio; se invece lo rinveniamo in un luogo facilmente accessibile è sufficiente spruzzare il piretroide direttamente sul ragno. Risulta molto utile anche spruzzare del piretroide ad azione residuale in crepe e fessure. Al primo trattamento deve seguire un’accurata pulizia mediante un potente aspiratore ed un secondo trattamento, sempre per gassificazione. Se è presente un giardino, sarebbe utile anche ispezionarlo per verificare la presenza del Loxosceles anche all’esterno dell’abitazione ed eventualmente agire sulla vegetazione con appositi piretroidi.

Naturalmente è meglio avvalersi di un’azienda di disinfestazione, in quanto questo ragno può riprodursi all’interno dell’abitazione e dare origine ad una subdola infestazione.

Ragno violino

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Loxosceles rufescens - Ragno violino - Foto Prof. Mario Principato
Loxosceles rufescens – Ragno violino
– Foto Prof. Mario Antonello Principato

Loxosceles rufescens – Ragno violino

di Iolanda Moretta e Mario Antonello Principato

Loxosceles rufescens, comunemente noto col nome di “ragno violino”, è una delle circa 100 specie conosciute del genere Loxosceles (Arachnida: Sicariidae); la maggior parte di esse vive nel continente americano. Solo poche specie del genere sono sinantropiche, mentre le altre vivono per terra o sotto le cortecce. Loxosceles rufescens è l’unica specie di origine mediterranea e, insieme a Loxosceles distincta, è ampiamente distribuita su tutto il territorio italiano.

Vita da Loxosceles

Il periodo riproduttivo del Loxosceles rufescens va da febbraio ad ottobre e la maggior parte degli accoppiamenti si osserva ad inizio estate. Le femmine fecondate depongono le uova in sacchi ovigeri, simili a bozzoli di seta biancastri e di pochi millimetri di diametro, che contengono ciascuno da 20 a 50 uova. I giovani ragni schiudono dopo circa una settimana e restano nei pressi della ragnatela fino alla prima o alla seconda muta; diventano adulti, dopo 6-7 mute, in circa 7-8 mesi. Sono ragni piuttosto longevi, la loro vita media è di circa 4 anni. Il ragno violino è un animale resistente e può vivere per più mesi senza né acqua né cibo.

Tela di Loxosceles rufescens - foto Prof. Mario Principato
Tela di Loxosceles rufescens – foto Prof. Mario Principato

Questo aracnide ha abitudini notturne ed è quindi raro vederlo di giorno. Per cacciare, il ragno violino costruisce una piccola ragnatela irregolare appoggiata al substrato con fili vischiosi. Le prede vengono catturate sulla ragnatela immobilizzandole con i cheliceri e paralizzandole iniettando loro il veleno. Ma Loxosceles preferisce catturare attivamente le proprie prede e si allontana di frequente dalla ragnatela; è pertanto facile vedere esemplari erranti, soprattutto maschi in cerca delle femmine durante la stagione degli accoppiamenti. Questo ragno si ciba anche di artropodi morti ed è pure per questo motivo che a volte si avventura all’interno delle abitazioni. Si nutre prevalentemente di piccoli insetti, formiche, scarafaggi e altri ragni.

Come si riconoscere il ragno violino?

Il ragno violino, come moltissime altre specie di aracnidi, presenta dimorfismo sessuale, ovvero una differenza nell’aspetto tra maschi e femmine, ma in questo caso specifico esso si limita alle dimensioni. La femmina ha il corpo lungo circa 7-8 mm che con le lunghe e sottili zampe può arrivare sino a 4-5 cm; il maschio è un po’ più piccolo. L’animale non presenta striature e una corta peluria riveste l’addome e le zampe.

particolare-di-Loxosceles-rufescens-ben-evidente-la-caratteristica-macchia-a-forma-di-violino - foto Prof. Mario Principato
particolare-di-Loxosceles-rufescens-ben-evidente-la-caratteristica-macchia-a-forma-di-violino – foto Prof. Mario Antonello Principato

Le caratteristiche più interessanti per la sua identificazione sono:

– il numero di occhi: il ragno violino possiede 6 occhi (contro gli otto della maggior parte dei ragni), separati in tre gruppi di due;

– il colore marrone chiaro, come il terriccio o la sabbia, con un disegno più scuro a forma di violino sul dorso (cefalotorace), al quale si deve il suo nome comune (questa macchia, tuttavia, non sempre ricorda con precisione quella dello strumento musicale!); le zampe sono più chiare e di colore uniforme senza alcun segno particolare.

Dove si può trovare il ragno violino?

Come altre specie di artropodi, il ragno violino non è un amante della luce ed è per questo che ha abitudini notturne. Vive in fori all’interno della corteccia degli alberi, nei cunicoli o sotto i sassi, ma apprezzando le temperature miti non di rado si sposta all’interno delle abitazioni, passando attivamente attraverso intercapedini di porte e finestre o condotti d’aerazione, oppure introdotto attraverso il legname da camino, fogliame o altro materiale vegetale. Questo ragno costruisce le sue ragnatele in luoghi nascosti e difficilmente accessibili. In ambiente indoor preferisce zone asciutte e non molto frequentate; si rinviene soprattutto in cantine, soffitte, garage, seminterrati, sgabuzzini, cataste di legno, cassettoni, bagni, scatole di cartone, dietro i quadri, in letti non usati.

La sua pericolosità consiste nel fatto che quando si insedia nelle abitazioni può rifugiarsi dentro le scarpe, negli abiti, nelle lenzuola, dietro mobili e divani.

Quanti sono i ragni velenosi in Italia?

Tutti i ragni, ad eccezione di quelli appartenenti alla famiglia Uloboridae, sono dotati di ghiandole velenifere collegate a delle strutture robuste e appuntite (cheliceri) che permettono di bucare il tegumento delle prede per paralizzarle. Solo le specie di maggiori dimensioni o con cheliceri particolarmente sviluppati riescono però a forare anche la pelle umana.

In Italia i ragni pericolosi per l’uomo sono relativamente pochi; oltre al ragno violino (Loxosceles spp.) possiamo trovare:

  • la malmignatta (Latrodectus tredecimguttatus, simile alla vedova nera), il cui veleno contiene potenti neurotossine che sono responsabili dell’insorgenza di una sintomatologia neurologica e sistemica, che può a volte determinare anche la morte della vittima;

  • il ragno sacco-giallo (Cheiracanthium spp.), il cui morso provoca un immediato dolore, con comparsa di una lesione eritemato-edematosa escoriata centralmente; molto raramente si ha sintomatologia sistemica, ma non letale;

  • il ragno lupo (Lycosa tarentula), il ragno più grande presente in Italia; può mordere l’uomo se si sente minacciato, provocando lesioni simili alla puntura di una vespa;

  • la tegenaria (Tegenaria gigantea), che in persone particolarmente sensibili può provocare lesioni necrotiche nel punto del morso;

  • Olios argelasium, un ragno aggressivo che può facilmente attaccare l’uomo, ma i cui morsi provocano solo dolore ed edema locale.

Collegamenti a link di approfondimento e letture consigliate

  • Principato M., Moretta I., Assalve D., Cittadini F., Fortugno L. 2007. Morso di Loxosceles rufescens (Araneae: Scytodidae): Prima segnalazione in Umbria. Annali Italiani di Dermatologia Allergologica Clinica e Sperimentale, 61(3): 108-110.

  • Principato M., Moretta I., Stingeni L., Lisi P., Caraffini S., Assalve D., Hansel K., Principato S., Masini P., Pivotti I. 2014. Artropodi di interesse dermatologico in ambiente confinato. Universitas Studiorum s.r.l. Casa Editrice, Mantova.

  • Pezzi M., Giglio A.M., Scozzafava A., Filippelli O., Serafino G., Verre M. 2016. Spider Bite: A Rare Case of Acute Necrotic Arachnidism with Rapid and Fatal Evolution. Case Reports in Emergency Medicine, Vol. 2016, Article ID 7640789. http://dx.doi.org/10.1155/2016/7640789

  • Trotta A. 2005. Introduzione ai ragni italiani (Arachnida Araneae). Memorie della Società Entomologica italiana, vol.83, pp.3-178. file:///C:/Users/User/Downloads/111-353-1-SM.pdf

  • Swanson D.L., Vetter R.S. 2006. Loxoscelism. Clinics in Dermatology, 24 (3): 213–21, http://urban.cmsdev.ucr.edu/docs/Spiders/%20Loxoscelism_S&V.pdf