di Paolo Cecchetti
Come appreso dal sito dell’ Istituto Superiore di Sanità, nel bollettino periodico n. 5 che “riassume i risultati delle attività di sorveglianza nei confronti del virus del West Nile e del virus Usutu in Italia, aggiornati al 24-07-2024”, sette sono stati i casi segnalati di West Nile nell’ultima settimana in Italia . L’agenzia di informazione Adnkronos sottolinea che “Il primo caso umano autoctono di infezione da Wnv della stagione è stato segnalato dall’Emilia Romagna il 26 giugno nella provincia di Modena. Salgono a 17 le province con dimostrata circolazione di Wnv, in 6 regioni: Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Abruzzo e Puglia”.
Il direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell’università Statale di Milano, il virologo Fabrizio Pregliasco come viene riportato nell’articolo di Today Attualità mette in luce che la circolazione del virus è “una problematica che sta diventando sempre più importante, considerando che la circolazione interessa ben 6 regioni d’Italia”. L’infezione, ormai autoctona nel nostro Paese, preoccupa soprattutto alla luce “del fatto che siamo in una fase iniziale con numeri destinati a salire”. Da considerare, dice l’esperto, anche il “pericolo crescente di Dengue”.
L’articolo prosegue sottolineando l’importanza di comunicare i rischi delle malattie virali trasmesse da zanzare e zecche (arbovirosi), ma senza creare all’allarmismo; elencando sia i sintomi che le buone prassi preventive, spiegando che al momento non esiste un vaccino per la West Nile.
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