Maggio

Pubblicato in data: 26 maggio 2023

Zanzare e alluvioni.
di Claudio Venturelli

zanzara tigre in azione
zanzara tigre in azione

Le piogge di questi ultimi tempi sono state intense e in alcune zone davvero disastrose. Considerando il periodo e le temperature elevate previste per le prossime settimane, sarà opportuna la collaborazione di tutti per evitare che ai problemi se ne sommino altri. Nelle zone alluvionate sussistono problematiche più impellenti a cui pensare, però andrà sottolineato anche questo aspetto per ricordare ai cittadini di controllare anche i numerosi contenitori che per ovvie ragioni sono abbandonati e lasciati nel dimenticatoio proprio per affrontare le altre cose più urgenti. La questione non è di poco conto. Nei territori dove fiumi e torrenti sono esondati, le grandi quantità d’acqua riversata nelle città e nelle campagne non si asciugheranno tanto in fretta e ciò potrebbe avere un effetto immediato sulla costituzione di focolai di sviluppo delle zanzare. Per affrontare questo tema è sempre più importante dare uno sguardo a livello globale e agli esempi del passato. Non dobbiamo dimenticare che anche questi piccoli insetti possono diventare un anello di congiunzione tra patogeni e esseri umani con i rischi sanitari ad essi connessi. Nel 2018 abbiamo assistito a un triste aumento di casi di West Nile in Europa con 2083 di infezioni (nei 7 anni precedenti erano stati 1832). In Italia la situazione rispecchiava l’andamento europeo passando dai 77 casi del 2017 a ben 595 casi nel 2018 con 42 decessi. In quel periodo si erano registrate importanti esondazioni del Danubio in Romania con la costituzione di acquitrini dove le zanzare del genere Culex, presenti anche in Italia, si erano sviluppate abbondantemente. La Culex è uno dei principali vettori di West Nile.

Altra situazione molto critica e collegata a ciò che sta avvenendo a livello più globale. Notizie che arrivano dal centro e sudamerica, parlano di importanti epidemie di Dengue e Chikungunya, arbovirosi trasmesse anche da Aedes albopictus, più nota come zanzara tigre. Considerando che lo scorso anno la maggior parte dei casi di Dengue rilevati in Europa erano legati proprio a viaggiatori di ritorno da quelle aree, sarà indispensabile tenere alta la guardia a livello sanitario ma anche ambientale, per evitare che zanzara tigre possa trovare gli spazi adatti al suo sviluppo. Il lavoro che ci aspetta, quindi, è quello di una ricerca attenta di tutti i focolai larvali che dovranno essere eliminati se eliminabili o trattati adeguatamente se non eliminabili.