Malaria, come proteggersi

Pubblicato in data: 29 ottobre 2019

di Massimo Gigli e Emanuele Roscini

Giovanni_Battista_Grassi - disegno anofele
Giovanni_Battista_Grassi – disegno anofele

Ritornata sulla scena Umbra con il caso della bambina di 6 anni ricoverata presso Santa Maria della Misericordia di Perugia, cerchiamo di conoscere meglio e prevenire il contagio della Malaria.

Tornata da un viaggio in Costa d’Avorio, il 6 ottobre 2019 una bambina di 6 anni è stata ricoverata presso l’ Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia con sintomatologia tipica, confermata successivamente dagli esami del caso: diagnosi di Malaria.

Una malattia che dopo anno di assenza si sta ripresentando nel nostro territorio come “malaria di rientro”; basti pensare che “nel corso degli ultimi 3 anni sono stati osservati 38 casi di malaria (33 in soggetti adulti e 5 pediatrici) di cui 33 causati da Plasmodium falciparum, la forma più diffusa e grave. Erano tutti soggetti che avevano soggiornato in aree malariche e si erano ammalati dopo il ritorno”; ad affermarlo è la professoressa Daniela Francisci, Direttrice della Clinica Universitaria di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera di Terni.
Trasmessa all’uomo attraverso la puntura di zanzare del genere Anopheles, la Malaria è causata da protozoi del genere Plasmodium; gli insetti si infettano pungendo un soggetto malato e trasmettono l’infezione ad un altro individuo con una successiva puntura.

Per una buona prevenzione, consigliamo a tutti i viaggiatori internazionali di rivolgersi in primo luogo e con congruo anticipo rispetto alla partenza (almeno 20 giorni) al Centro di Medicina del Viaggiatore dell’USL di appartenenza, il quale fornirà tutte le informazioni dettagliate sulle misure di prevenzione della malaria e delle altre malattie trasmesse da vettori, nonché sulle malattie trasmesse attraverso il circolo oro-fecale o per via alimentare (es. diarrea del viaggiatore, epatite A, tifo, colera ecc.) .
Per la malaria non è ancora disponibile un vaccino su larga scala, le misure di prevenzione meccanica (zanzariere, aria condizionata negli ambienti ecc.) o comportamentale (es. corretto abbigliamento coprente, repellenti cutanei, eventuale utilizzo di insetticidi) si vanno ad aggiungere nei casi a maggior rischio alla chemioprofilassi anti-malarica, con farmaci preventivi da assumersi prima della partenza, durante il soggiorno e anche al rientro. La chemioprofilassi è di fatto indicata per destinazioni in quasi tutti i paesi dell’ Africa Subsahariana. Il combinarsi di queste azioni preventive può ridurre in maniera fondamentale e quasi eliminare il rischio di trasmissione della malaria. E’ inoltre importantissimo che il viaggiatore sia a conoscenza di non sottovalutare episodi febbrili manifestatisi al rientro da un viaggio in zona a rischio. E’ bene in questi casi recarsi subito dal proprio Medico di Medicina Generale o Pediatra di Libera Scelta e nei casi più gravi direttamente a un Pronto Soccorso Ospedaliero.

Fonti:

perugiatoday.it-malaria

uslumbria1.gov.it- centro-di-medicina-del-viaggiatore-e-profilassi-in