Flebotomo

Pubblicato in data: 11 luglio 2015

calabrone

Il flebotomo

Di Angelo Bruno Tamburro

Vita da flebotomo

Distribuzione geografica: in Europa i Flebotomi (mosca della sabbia – sandfly) cosciuti anche come “pappataci”, sono presenti nelle zone temperate, in particolare nella regione del Mediterraneo, come pure nei tropici e zone sub-tropicali. Negli ultimi anni la loro presenza si è estesa in modo rilevante in Francia, Belgio, Austria ecc., in zone che hanno temperature superiori ai 16 °C e non scendono sotto i 10 °C. con gradiente di umidità elevata, indispensabile per la sopravvivenza delle uova.
Morfologia: i flebotomi, ditteri ematofagi (Fam. Phlebotominae), hanno un apparato boccale penetrante in grado di succhiare il sangue da un ospite vertebrato (uomo o animale); sono minuscoli insetti delle dimensioni di 1,5-3,5 mm, con aspetto peloso, grandi occhi neri e lunghe zampe; quando sono a riposo o in fase di suggere sangue (vedi immagine), si distinguono dalle altre piccole “mosche” per le ali pelose poste ad angolo di 40°.
I Flebotomi hanno un ciclo di vita costituito da quattro stadi: uovo, larva, pupa e adulto. Le uova si schiudono dopo 4-20 giorni, subiscono un ritardo nella schisa in climi più freddi. Lo sviluppo larvale comporta quattro stadi, e si completa dopo 20-30 giorni, secondo la specie, la temperatura e la disponibilità di nutrienti. Valori ambientali estremi (calore, freddo o siccità) possono causare la diapausa larvale (arresto dello sviluppo), prolungando i tempi di crescita per mesi. Le larve fungono da spezzini, si nutrendosi di sostanza organica (es. funghi, foglie marce, feci animali e decomposizione di artropodi). Lo stadio di pupa dura 6-13 giorni prima che emergono le alate.
Comportamento alimentare degli adulti
Maschi e femmine, si nutrono di succhi vegetali e di secrezioni zuccherine, le femmine anche di sangue per la maturazione delle uova; la saliva contiene elementi proteici lisanti e anticoagulanti farmacologicamente attivi utili nel processo di alimentazione. L’attività antropofila è influenzata dalla temperatura, umidità e movimento dell’aria (sono deboli volatori, anche un vento leggero può inibire il volo e ridurre le punture). La maggior parte delle specie sono esofile (pungono all’esterno), si nutrono al tramonto e durante la notte, quando la temperatura scende e l’umidità aumenta.
I flebotomi, iniziano la loro attività nei mesi caldi, al calare della notte con picchi di massima intensità intorno alla mezzanotte e nell’ora che precede il sorgere del sole. Il loro volo è silenzioso e generalmente sono piuttosto stanziali, percorrendo brevi distanze dai focolai, per lo più trasportati dal vento (volano per poche centinaia di metri).
Riproduzione e ovideposizione
I Flebotomi adulti si accoppiano, attratti con l’ausilio di feromoni, poco dopo la nascita in siti di riposo o sul corpo di vertebrati. Le femmine solitamente depongono 30-70 uova durante un unico ciclo gonotrofico, deponendo le uova in crepe e buche nel terreno o in vecchi edifici, tane di animali e radici di alberi. Le uova, per sopravvivere, richiedono un microhabitat con alto tasso di umidità, non depongono in acqua, un solo pasto di sangue è sufficiente nella produzione di una deposizione.
Importanza sanitaria
I Flebotomi, vettori biologici di malattia per uomo e animali, da sempre rivestono in Italia rilevanza sanitaria, in particolare di una zoonosi endemica: la Leishmaniosi, talmente diffusa anche in altre parti dell’Europa e del modo, tanto da obbligare l’Organizzazione Mondiale della Sanità ad elaborare un piano internazionale di sorveglianza e controllo. Le specie italiane appartengono a due generi: Phlebotomus e Sergentomya, quest’ultimo non riveste importanza sanitaria. Del genere Phlebotomus solo sette specie sono state segnalate in Italia: P. perniciosus, P. perfiliewi, P. neglectus, P. sergenti, P. ariasi, P. mascitii, P. papatasi (Maroli, 1989). L’uomo contrae principalmente la malattia in presenza di animali infetti, trattasi di una zoonosi. Le specie italiane responsabili della Leishmania infantum per l’umo sono: Phlebotomus perniciosus, P. perfiliewi, P. neglectus e P. ariasi. Inoltre, P. perfiliewi è il principale agente della trasmissione di Leishmaniosi cutanea (Maroli et al., 1987), come pure non si esclude un suo ruolo nella trasmissione della forma viscerale (Killick-Hendrick, 1977), mentre P. perniciosus è il vettore principale della Leishmaniosi viscerale, umana e canina. L’incidenza sul territorio nazionale della leishmaniosi canina è in costante aumento in ragione dei cambiamenti climatici e del numero di animali presenti nelle famiglie italiane.
Oltre ad essere vettori di protozoi, i flebotomi sono imputati della trasmissione di alcuni virus (Phlebovirus Toscana e Arbia), causa di encefaliti per l’uomo, con esiti talvolta fatali specie per le persone con deficit immunitario.

Collegamenti a link o a schede di maggiore approfondimento
www.iss.it
www.epicentro.iss.it
salute.regione.emilia-romagna.it

Curiosità

È vero che le essenze naturali di geranio/eucalipto/ citronella, ecc., allontanano i flebotomo?

Gli oli essenziali estratti dalle piante offrono scarsa o zero copertura alle punture dei flebotomi

È vero che i flebotomi si sviluppano in acqua?

I flebotomi depongono le uova su strati di sostanza organica in decomposizione, hanno un ciclo biologico prettamente terricolo.

E’ vero che tutti gli insetti ematofagi, come zanzare, pulci, zecche, ecc., trasmettono la Leishmaniosi?

La leishmania viene trasmessa solo dal morso della femmina di flebotomo che, durante il pasto di sangue, inietta nell’ospite il protozoo nella forma di promastigote, questo si trasforma nell’ospite (uomo o animale) in amastigote, infettando differenti tessuti, dando così origine alla malattia.

L’utilizzo di insetticidi nebulizzati sono utili?

Sono utili se nebulizzati all’interno o in vicinanza dell’abitazione, diversamente è bene utilizzare repellenti.

I flebotomi hanno vita breve?

I prodotti insetto-repellenti si possono utilizzare sui bambini?

Nessun principio attivo repellente deve essere usato su bambini di età inferiore a 6 mesi. Nei bambini di età inferiore a 2 anni si possono usare insetto-repellenti solo in presenza accertata di malattia trasmessa dai flebotomi.
Tempi di applicazione dei principali Principi attivi insetto-repellenti *

La tabella è stata estratta da “Rapporti ISTISAN 11/24 – Guida per l’entomoprofilassi a cura di Moreno Dutto, Francesco Severini, Roberto Romi, 2011, pag. 28

Dott. Angelo Bruno Tamburro

Angelo Bruno Tamburro
Esperto: Procedure appalti e Flebotomi

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